Il Pd torna Pds: ormai è solo il "Partito dello straniero"

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Suggeriamo sommessamente un cambio di nome al Pd. Un ritorno alle origini, in un certo senso.

Perché non rimettere la S dopo la D? Pds, partito dello straniero. In tutti i sensi. Ci spieghiamo meglio. La sinistra, da anni, coltiva con tenacia una sorta di snobismo nei confronti degli italiani. E, al contrario, una grande passione per lo straniero. Specialmente se non rispetta le regole. Facciamo solo qualche esempio, il più clamoroso è accaduto ieri, Ivan Scalfarotto ha comunicato ufficialmente dalla sua pagina Facebook: «Sono andato a Regina Coeli a verificare le condizioni dei due imputati per il terribile omicidio del Carabiniere Cerciello Rega». No, non gli hanno hackerato il profilo, purtroppo. Il deputato dei Democratici, ma più probabilmente del sopraccitato Pds, ha pensato bene di preoccuparsi delle condizioni dei presunti carnefici del carabiniere accoltellato a Roma. Ripetiamo: è andato a trovare i presunti assassini, non la vedova. Perché per una certa sinistra vengono sempre prima i delinquenti. Altro che prima gli italiani. Anzi, meglio se sono stranieri. Ovviamente è esplosa una bomba atomica di proteste. A partire dallo stesso Pd, che ha derubricato la visita in carcere a un atto personale. Certo, ma figlio di una cultura di tolleranza nei confronti di chi delinque saldamente radicata a sinistra.
«È il caldo. Spero che sia il caldo. Perché tra Gozi ieri e Scalfarotto oggi vi giuro che stiamo raggiungendo vette di stupidità mai prima conquistate nella politica contemporanea» ha chiosato, con la delicatezza di una rasoiata, Carlo Calenda, che infatti del Pd è un esponente anomalo. Gozi, ecco un altro esempio lampante del Partito dello Straniero. Sandro Gozi, esponente del Pd ed ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari esteri, decide di cambiar vita. E cosa fa? Va a lavorare per Macron: consulente per gli Affari europei. Logico: hai lavorato per l'Italia, hai visto faldoni importantissimi e ti sei occupato di temi delicatissimi per l'interesse nazionale (come quello di Fincantieri e i cantieri francesi Stx) e poi vai lavorare per la «concorrenza». Come minimo si tratta di una scelta inopportuna. Ma vedere un servitore della Patria cambiare Patria fa molto effetto. E preoccupa. D'altronde parlar male dell'Italia e magari andarsene - o promettere di farlo se vince la destra, salvo poi non farlo mai - fa molto chic. E hanno poco da dire, i vertici dem, che si tratta di casi isolati. Il Pd ha sempre preferito stranieri e fuorilegge: basti pensare alle passerelle a Lampedusa e alle raccolte fondi pro Ong e pro Carola. Un altro esempio lampante delle vette di cui parlava Calenda.

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