Tutto Il Marcio d'Italia Monica Mondardini e il conflitto d’interessi con i Benetton a Repubblica

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Ieri Danilo Toninelli, ospite a In Onda su La7, è andato all’attacco dei rapporti tra Benetton e la stampa italiana: «La vecchia politica ha permesso la creazione di questa mangiatoia che ha dato ai privati miliardi». E ancora: «Ci sono persone del gruppo Repubblica-L’Espresso nel cda di Atlantia” (Monica Mondardini, attuale ad di Cir ndr). Purtroppo alcune linee editoriali lasciano qualche dubbio». Toninelli, come suo costume, non ha fatto nomi ma il riferimento a Mondardini è chiaro.

Il ministro Toninelli si sta specializzando in allusioni, tira il sasso e nasconde la mano. Prima ha dichiarato in un’aula parlamentare di aver ricevuto condizionamenti per non rendere note le concessioni autostradali, poi si è rifiutato di fornire elementi concreti su fatti e persone. Ieri sera ha avanzato “dubbi” sulle “linee editoriali” di Repubblica e de l’Espresso, insinuando che sarebbero condizionate dalla presenza come consigliere indipendente di Monica Mondardini nel cda di Atlantia.

Chi ci ha letto in queste settimane ha ben chiaro con quale incisività abbiamo scavato nelle responsabilità della tragedia di Genova, denunciando e indagando con scrupolo e rigore, mostrando che non esistono condizionamenti esterni. Monica Mondardini, che oggi è vice presidente di questo gruppo, non ha mai interferito nel lavoro dei giornalisti. Il ministro Toninelli dovrebbe imparare ad accettare le critiche che gli vengono mosse, nel nostro caso mosse da una sua oggettiva incapacità e inconcludenza, e smettere di alimentare sospetti infondati.

Piuttosto chiarisca la natura di quei “dubbi”. In una vicenda come quella di Genova che necessita della massima trasparenza, la cosa peggiore che possa fare un rappresentante delle istituzioni è inquinare il dibattito con allusioni e insinuazioni.

Intanto l’Aiscat (l’associazione dei concessionari autostradali) “smentisce categoricamente le affermazioni del ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli in merito alle presunte pressioni che, secondo il ministro sarebbero state effettuate dall’associazione stessa a non pubblicare gli atti delle concessioni”. Il ministro aveva parlato, ieri sera alla trasmissione ‘in Onda’ su La 7, di una diffida dell’Aiscat a pubblicare gli atti in quanto potevano configurare il reato di aggiotaggio. “Unico contatto con il ministro – prosegue Aiscat – è stata la richiesta di disponibilità di date per l’annuale assemblea dell’associazione”.
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